"Pura condivisione"

 di Andrea Morè 

Se l’altro fine settimana abbiamo gustato il sapore della gloria con un perentorio 4-0, che adesso vi spiego, una settimana precisa dopo si assapora il gusto della beffa, del bignè che ti tolgono dalla bocca al fine del pasto ma poi arriva sempre, per chi è attento, il gusto della verità che è di ben lungi il più importante, quindi: "tesi, antitesi, sintesi".

 

20/05/2012 La Gloria.

Tornando a casa dalla partita giocavo coi numeri della targa della macchina davanti, "c’ho di queste manie da psicopatico lieve", un bel 400 spiccava tra le lettere ai bordi, dunque 400 uguale 4 e 0 cioè quattro a zero, ma dove, quando e sopratutto per chi?

Poi calata la sera coi pensieri lontani da quel gioco è arrivata la soluzione:…:"la mattina gli allievi hanno battuto la gobba ed 1, poi  il Toro và in A splendidamente e 2, poi Zeman e 3, poi il Napoli e QUATTROOOOOOOOOO!": "un onda calda da patrioti di cuore ha cavalcato l’Italia dalle montagne al mare come un onda, quattro a zero per i popolari e 0 per i despoti".

Ho dormito in sogni caldi e dolcissimi, lo scudetto della juve con le inedite false recriminazioni che sostituiscono le reiterate irregolarità e le confermate violenze "concesse ed annesse" del loro festegiare è: "passato, scavalcato, superato, e suona come i colpi di coda di un mondo vecchio e stanco per lasciare spazio in questo giorno santissimo dell’anno santo 2011/12 al freschissimo 4 a 0 che arriva a carezzare e dondolare le mie narici nell’odore dolce dei platani di Torino".

 

26/05/2012 La beffa.

D’accordo che faceva solo statistica come diceva Ventura, d’accordo che l’importante era ed è andare in serie A, d’accordo ma lo dico a denti stretti.

Girano gli zebedei, si girano perchè l’essere stati in testa dalla prima all’ultima e perdere un campionato all’ultimo minuto di recupero di Pescara Nocerina fà girare veramente le balle, eh diciamolo…, con 14 tiri a 2 nello specchio della porta contro l’ultima in classifica ed in progettazione di serie A: Albinoleffe Toro è manna per capire che si deve assolutamente intervenire sull’attacco, perchè di attaccanti di categoria escluso Bianchi non c’è nessuno!

II "tutto in una notte" lo abbiamo avuto domenica scorsa e lo sappiamo che l’essere Toro è una cosa indecorabile da inutili medaglie.

Il riuscire a trionfare in un campionato tornando in serie A dopo tre pesantissime stagioni, come tre bocconi amarissimi spinti in gola spesso e volentieri da altri, il farlo con un solo "rigore beffa" a favore, malgrado Padova e con una rivisitazione dell’ultima parte di calendario che solo il Marchese de Sade avrebbe potuto concepire è roba da Toro, così come è roba da Toro malgrado il primato in campionato il non avere nemmeno il collegamento da Bergamo alla radio (non è questo che l’antipasto delle angherie della RAI per il prossimo anno).

E’ anche roba da Toro il non poter sollevare una coppa pur essendo a pari punti col Pescara condannati solo dalla differente valenza dei gol segnati in trasferta e mi ricorda tanto Amsterdam, così come è roba da Toro il Vincere scevro dalle pomposità annunciate, come Roma-Toro dell’anno seguente scombussolando come sempre il programma della festa annunciata.

L’augurio è che l’anno prossimo si ripeta la stessa ritmica delle due annate appena citate portandoci una soddisfazione premiata, questa volta, oltre che dagli Dei anche dagli Uomini.

Ci resta sempre la verità, come assaporare l’ultimo boccone irrorandolo di buon vino, vino che scende dal gargarozzo nello stomaco per cercare di capire se si è mangiato bene o male, cercando di andare oltre il sapore del dolce industriale che ci han servito alla fine.

Ci resta questa occasione per affinare ancor’ più i nostri gusti e non è dono offerto a tutti  la sensibilità culinaria….

 

La Verità: senza data.

Si: il Toro riesce sempre a scombussolare il pronostico e sconfessare l’annuncio premeditato, sia questo a favore o sfavore del Toro medesimo.

E’ andata così e non sò se alla federazione dispiaceva di più il consegnare la coppa "Ali della Vittoria" (che nome del piffero per questa invenzione atta a poter celebrare la  juventus anche in serie B) : al Toro od a Zeman, d’ogni modo l’anno prossimo in A ci saremo tutti e due. 

Resta la certezza di avere vinto un giro d’Italia studiato con tappe solo e perennemente in salita ed abbiamo la soddisfazione di aver scombussolato il programma permettendo al "mondo pallonaro" un alito di libertà e perfino lo snobbismo degli umili del rifiutare il digestivo alla fine del pasto, contenti già di non dovere, per una volta, pagare il conto. 

Non sono "roba da Toro", come dicevamo, le feste annunciate, il Toro si trova spesso a sentirsi quasi inadatto nei suoi panni umili e fatica ad indossare l’abito da sera trovando spesso una scusa per non venire al ricevimento di gala.

Ritirandomi su una delle due cose rotonde che c’ho in mezzo alle gambe che è caduta sul parquet accendendo il televisore rientrando trafelato da un matrimonio, penso che magari non è poi così un male perchè: "dà ancora più fame" per l’anno prossimo e ci permette di "tornare sulla terra" in anticipo ed evita la sbornia della promozione del 2006 che esaltò un po’ troppo tutti, sopratutto il Presidente.

La soddisfazione fù tale nel tornare in A sovvertendo ogni pronostico, ribaltando un falllimento economico premeditato e con la contemporanea discesa della juve in B che giustamente tale esplosione di gloria, superiore a qualsiasi coppa del mondo per club, nazioni o collegio di odotoiatri, ci ha proiettato in A convinti di avere già vinto tutto e con tutto in discesa davanti ai piedi, insomma tutto il contrario del Toro, senza poter approfittare della fortuna di sapere sempre scegliere strade difficili per migliorare i propri muscoli dell’anima.

Certo dopo tutto il faticato ed il vinto sarebbe parso giusto e bello agli occhi degli uomini un premio strameritato per questi ragazzi, ma se è vero che molti di questi rimarranno è bene che imparino fin d’ora cosa vuol dire essere del Toro: "vincere senza inutili decorazioni e se queste arrivano sono solo compendio e mai pane per l’anima, ed è legge di vita questa che solo i pazzi della finanza sconfessano e quanto sono sconfessati oggi quest’ultimi…".

Il Toro ha già vinto ed aveva ragione Ventura dicendo che questa partita faceva solo statistica:" l’importante è l’essere Uomini e l’essere fieri di se e questi ragazzi ce l’hanno ricordato", ed è solo punto di partenza: fondamentale, grezzo e preziosissimo, come pietra angolare o muro portante.

Il Toro è un muro duro di concretezza su cui i ragazzi dipingono fiori di poesia, il resto è nulla ed è su quello che si deve lavorare per l’anno prossimo e per il futuro. 

Allora rallegriamoci che anche la gloria Arriverà, la gloria di essere se stessi ma solo ed esclusivamente  quando  questa è certa ai propri occhi, come un valore riconosciuto, altrimenti tutto sarebbe vano, tutto un inutile sviare dalla via della verità:"non ci sentivamo ancora degni, tutto lì, ma ci arriveremo".

 27 maggio 2012

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