RisorgimenToro / 16
È davvero da parecchio tempo che non scrivo più un articolo. Quasi tre anni.

Ma è tornata l’ispirazione.

Forse perché mentre scrivo sono qui a Maen di Valtournanche, proprio nel luogo dove sono stato insieme a don Aldo per l’ultima volta, due anni fa, in questo stesso periodo di luglio.

Un luogo a lui davvero molto caro, al punto che da qui, già in quota, nell’agosto 2015 ha spiccato il salto per il Paradiso.

Allora questa sera prima di andare a dormire, dopo un genepì sorseggiato apparentemente in solitudine (ma forse non per caso mi son portato fuori due bicchierini) qui, seduto con la schiena appoggiata al muro dalla casa dell’OASI, sotto le stelle di un bel cielo estivo, mi viene da pensare a quanto sia successo negli ultimi tre anni e a quanto, ancora, ci sia da fare per il nostro Toro.

Innanzitutto ho ricevuto insieme a Voi, fratelli granata, il PRIMO REGALO che avevo chiesto in cuor mio per il Toro in un precedente scritto di questa per me fortunata serie di RisorgimenToro.

Il mio più lungo e immaginifico racconto a tinte granata che, se vi foste persi, Vi riallego. Il primo regalo, dicevo, è arrivato e non era scontato. Il FILADELFIA ha riaperto le sue porte. Lo ha fatto grazie a qualcosa che passerà alla storia. Alla Fondazione Stadio Filadelfia. Quell’improbabile e geniale ambito istituzionale dove per 5 anni si sono incontrati Città di Torino, Regione Piemonte, la società professionistica di calcio che meglio rappresenta il suo territorio qui da noi (inutile dire quale sia) ed addirittura i suoi tifosi: tutti insieme per per realizzare un obiettivo condiviso e comune.

Da Presidente di ToroMio, l’associazione che promuove da sempre la partecipazione dei tifosi granata alla governance del Torino FC, sono veramente contento e fiero che, proprio a Torino, si sia generato questo, per ora davvero unico, esempio di collaborazione, realmente pluralistico, pur nei suoi limiti.

Certo il tutto è ancora perfettibile, si capisce, ma intanto ha funzionato…e bene.

I risultati concreti infatti, in rapporto alle risorse disponibili, al di là delle critiche degli inevitabili detrattori, sono stati davvero ECCEZIONALI.

Praticamente nessuno spreco economico, centinaia se non migliaia di ore di lavoro elargite gratuitamente alla causa del Fila da parte dei volontari che si sono impegnati e la finale, nonché dignitosissima, rinascita di un luogo che farà anche sicuramente rivivere il quartiere circostante.

Una ferita nel tessuto cittadino è stata mirabilmente e doverosamente sanata.

E poi, da ultimo, tanti soldi sono stati ancora messi a disposizione dai tifosi e altrettanti all’inaugurazione promessi pubblicamente (sic!) dal nostro Presidente perché ora i lavori possano non fermarsi e andare avanti. Cesare Salvadori e Don Aldo Rabino, presidente effettivo e il presidente onorario della Fondazione, con il loro impegno ed il loro carisma, hanno davvero compiuto, secondo me, un evidente miracolo.

E insieme a loro, alle istituzioni e al Torino FC, anche le rappresentanze dei tifosi ed il gruppo di volontari che ha lavorato ( tra i quali anche il sottoscritto) hanno tutti fatto in modo che ciò in cui fino a poco tempo prima nessuno credeva diventasse possibile. Cose da Toro. Di nuovo cose da Toro…non è un caso.

Ma il Fila e’ comunque un punto di partenza e non di arrivo.

Camelot e’ stato ricostruito. C’è di nuovo la casa.

Questo sara’ fondamentale per il futuro.

Don Aldo era convinto che bisognasse riaprire le porte del Fila a qualsiasi costo e mi rallegra davvero pensare a quanto sia certamente lieto ora in cielo per questo, insieme agli invincibili, a Gigi, a Giorgio e tutti gli altri granata che tifano da lassù. Ma ora, continuando nel parallelo con il mito di re Artù, si passa alla seconda parte della missione per noi appassionati cavalieri granata.

Bisogna ritrovare ed impugnare Excalibur!

Solo quella formidabile arma ci darà la forza necessaria per tornare a vincere, in un calcio dove pare sia divenuto impossibile farlo, se non all’inaccettabile prezzo di vendersi a soggetti ricchi sfondati che però ben poco c’entrano con la tua squadra e la tua passione.

Bene. Ora sono certo di una cosa che voglio condividere con chi legge questo articolo.

Noi granata la nostra Excalibur ce l’abbiamo sotto il naso, non in fondo a un lago.

Anche il nostro ArtUrbano (mi perdoni Presidente il gioco di parole), ce l’ha sotto il naso: siamo NOI.

Noi appassionati granata. La gente granata.

Poi, per dei cavalieri del Filadelfia la Excalibur granata e’ senz’altro la Tromba di Bolmida custodita al Museo.

E la tromba che tornerà ad innescare i prossimi “quarti d’ora granata” dovrà’ tornare a suonarla solo la gente del Toro, tutta la gente del Toro unità insieme.

Con buona pace anche del nostro valido Presidente e del tenace Domenico Beccaria, che ricordiamo entrambi in veste di trombettieri il giorno della posa della prima pietra del Fila.

Per sospingere il Toro verso il vertice ci vuole infatti ancora più fiato per scatenare nuovamente un ciclone granata…

Perché dico questo? La riflessione e’ semplice.

Se un pugno di tifosi capaci e impegnati, per di più part-time e solo come volontari (posso dire una cinquantina che hanno ricoperto le mansioni più svariate), con un po’ di soldi messi a disposizione, soprattutto dalle istituzioni e non dal Torino FC, ha prodotto questo ottimo risultato, pensate che BOMBA GRANATA produrrebbe la definitiva ed organizzata alleanza tra il Torino FC e i suoi tifosi.

Allora vi ricordo il SECONDO REGALO che avevo chiesto nell’altro articolo allegato.

Dopo la ricostruzione del Filadelfia ho chiesto la REALIZZAZIONE DEL PROGETTO TOROMIO. Da adesso si deve lavorare soprattutto per questo.

La raccolta fondi per il Fila, l’invito all’ingresso in Fondazione di nuovi soci sostenitori oltre a ToroMio al quale già alcuni Toro Club hanno risposto, e’ stato un primo grande appello alla partecipazione ed è bello che questa iniziativa continui, anzi deve continuare e potenziarsi per conseguire in primo luogo il completamento dell’area socio aggregativa dove sarà realizzato il Museo.

Ma ai tifosi granata non si può solo chiedere soldi.

Bisogna anche che il Torino FC, non solo a parole, ma nei fatti, ne riconosca pubblicamente l’importanza fondamentale per la sua stessa esistenza e crescita.

Da un effettivo riconoscimento peraltro scaturisce sempre una maggiore generosità nel restituire a chi Ti riconosce. Cio’ capita a qualsiasi livello.

ToroMio sta cercando di spingere in ogni modo a far si’ che questa logica riprenda il suo spazio in Italia ed in particolare, ovviamente, nell’ambito granata nel quale è nato.

Per diffondere in modo decisivo la nuova cultura dello sport che proponiamo ora abbiamo anche approntato un innovativo disegno di legge sul tema, di cui andremo a diffondere i contenuti nei mesi a venire.

Chiedo quindi a tutti i tifosi granata di cominciare ad interessarsi sempre di più a ToroMio e laddove ne condividano la mission di associarsi, per allargare la base delle persone che credono in questa visione del mondo sportivo dove l’imprenditore di riferimento deve andare a braccetto con la propria gente e non considerarla solo un cliente o qualcosa di cui possa fare a meno.

Esperienze estere lo dimostrano chiaramente.

Questo modo di gestire lo sport produce anche più soldi, oltre che una più soddisfacente esperienza della propria passione sportiva.

Per cui continuo ad essere convinto che anche il Presidente di una società possa trarre sicuri benefici dal cambiare alcuni aspetti della logica più comune e diffusa in Italia nella gestione di un Club. E i giusti equilibri si possono trovare.

Ed i tifosi in Italia, manco a dirlo, percepiscono bene questa sostanziale scarsa considerazione e arrivano a disertare la loro stessa passione per questo. È un fatto.

Ma bando alle parole amici granata! Non so se è quando uscirà quest’articolo. Se prima del raduno o subito dopo.

Ma non importa perché una cosa e’ certa. Quest’anno ci si vedrà di nuovo al Fila… E non mi sembra ancora vero.

Al di là di tutto poi sono fiducioso ed ottimista anche a livello sportivo quest’anno. Strano…

Ma si ricordi bene il Presidente e ricordiamocelo bene anche noi.

Ricostruita Camelot, bisogna recuperare ed impugnare Excalibur: ossia far diventare la gente granata protagonista delle sorti della società!

Da questo secondo fondamentale passo scaturiranno le risorse umane ma anche economiche per costruire una squadra sempre più forte che ritorni finalmente a vincere.

E di tornare a vincere il Toro, per quello che rappresenta nella storia dello sport mondiale e per le emozioni che continua a suscitare in tante persone, di certo se lo merita. FVCG!

Il Presidente dell’Associazione ToroMio.

Massimiliano Romiti

 

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