di Andrea Morè
 
 
Salam Alekoum Luciano,
aspettando la fatidica comunicazione ti scrivo.
Fermo restando che sarei contentissimo di andare allo stadio con annesso turbante, credo che Toromio abbia ed avrà ancora più luogo di essere in quanto il rischio eventuale dell’arrivo di un magnate sarebbe quello di diventare una squadra come tutte le altre, forse più ricca ma anonima.

Quello che questi ultimi venti disperati anni , ricchi di veri episodi di destabilizzazione del Toro e del suo ruolo centrale nella sua città natale, ci hanno insegnato è che il più importante è il non perdersi, questo l’ho imparato e vale per chiunque.
Anche perchè (vado oltre non come Nostradamus ma quasi…), il giorno che un magnate qualunque se ne andasse lasciando terra bruciata attorno a se, il rischio è di non trovare nemmeno più i cocci per ricomporre il vaso sarebbe concretamente drammatico.
Credo che al fatidico giorno dello sbarco dei marziani alla conquista del Pianeta Toro, financo per valorizzarlo, bisogna farsi trovare pronti anche per mettere quelle basi pratiche che in un futuro spero vedano il concretizzarsi di un Torino Istituzione gestito dal suo popolo piuttosto che da  traders senza scrupoli.
Cosa possiamo fare per continuare questo processo di autodeterminazione del Popolo granata?
Insistere nel collarci, affinchè la marcia dei 50.000 sia stato solo il primo vagito del nostro futuro.
Le opzioni sono molteplici, ma legate nell’immediato dalla disponibilità e dalla corda lasciataci dai nuovi Patron, credo però che la misura della corda (ben leggerina nella fattura) stia a noi di proporla, in fondo sono loro che sbarcano ed il suolo è il nostro giardino!
Perlomeno saperci organizzati e pretendere cose semplici riuscendo a parlare con una voce sola o perlomeno fare da collettore per buona parte dei veri innamorati granata, nel pretendere: il Fila, la sede in esso, il museo.
Per la riuscita e per riuscita intendo continuità di Toromio, bisogna insistere, affinchè i nostri Valori restino di attualità in qualsivoglia contesto.
E’ un vagito, ma un vagito importante quello che avete realizzato ed assolutamente non và perso come la torinesità del progetto.
Tutti ignorano lo spazio che ci verrà concesso nel nuovo Torino Fc, quello che conta è ancora ora più che mai resistere  e sopratutto crearci un ruolo da giocare!
Resistere nell’essenza Toro,  cercare collaborazione col nuovo Torino Fc, magari potendo offrire in cambio la creazione e gestione della prima polisportiva granata, naturalmente sotto l’egida del nuovo, si spera, GRANDE TORINO, segno tangibile di impegno concreto nel propagare i nostri valori e nel procedere con il progetto Toromio.
Vi sono molte discipline sportive che latitano a Torino che non hanno costi enormi e di cui la Città sente enormemente la mancanza, anche questa sarebbe resistenza ed ancora una volta lottare contro l’uniformazione di una Città che ha perso tutto in favore di una ormai logora sudditanza becera e che rischia di perdere anche la sua squadra del Cuore nonchè dell’Anima.
Rispondere forte, rispondere picche, perchè solo dal basso nascono e perdurano le cose, così come la biodiversità culturale, sportiva, la vivacità e la capacità di rigenerarsi riconoscendosi in se stessi e proponendosi per tale rendono una Città come ogni essere unica e futuribile.
Perchè in tale ambito, magari anche sponsorizzati dai futuri patron, Toromio in quanto salvaguardia dell’allargato marchio Torino, non potrebbe gestire un squadra di Rugby? Magari in serie A?
Perchè Toromio non potrebbe cercare di gestire ed unificare, in accordo con il CCTC, le innumerevoli iniziative che ci riguardano come il festival di Vigone a difetto di una vera alternativa in seno al Torino Fc attuale?
Abbiamo il nostro ruolo da giocare, credo…
Ho molte troppe cose che mi passano per la testa e credimi o no ma due notti fà ho sognato che dovevo prendere un aereo rosso per i paesi arabi…lì per lì non capivo, poi ho aperto il net…ti giuro che è vero ed ho pensato agli Angeli che tornavano dall’aereo ora che l’ora è grave.
Un saluto affettuoso
Andrea Morè

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *