Se vogliamo possiamo
 
      di Guido Regis
 
 
 
Sulla carta G.P. Ventura è il miglior C.T. ingaggiato nell’era Cairo. Ovviamente io sto con quelli che continueranno ad essere riconoscenti ai vari piccoli o grandi miracoli compiuti da Gigi De Biasi, ritengono che al nostro Camola doveva essere all’epoca concessa un’occasione vera e migliore, e che riconosce di aver sopravvalutato le potenzialità e capacità di uno dei ragazzi del Fila, Franco Lerda.
Ma è inutile voltarsi in dietro ( lo comprendessimo tutti una bella volta) e soprattutto sperare che il padrone del Torino FC realizzi sempre ( fino ad ora l’ha fatto direi poco, in ritardo e spesso male) quanto i tanti tifosi, per di più divisi tra loro, acclamano disordinatamente.

Quest’anno si notano altri passettini un po’ più consistenti rispetto agli anni precedenti verso i saggi voleri di tanti innamorati del Toro (oltre che delle loro convinzioni ) che si sono succeduti a dispensare consigli, alcune volte scaturiti un po’ in ritardo in comprensibili ma sterili out – out, al Papa Urbano/ Signor C.
Di certo Ventura sembra essere un bell’acquisto, persino singolare, se veramente voluto da Cairo.
Vecchia volpe genovese, allenatore ormai da decenni, preparato, intelligente sopra la media dei suoi colleghi, scaltro, certo non avvezzo a compromessi e con un buon curriculum soprattutto in società dotate di media disponibilità economica.
Ha iniziato fin da subito a lanciare messaggi stimolanti, per altro già noti e che non per nulla gli sono valsi il titolo di “mister libidine”. Ha esordito confessando di nutrirsi di “adrenalina pura” ed aver quindi trovato in questa sfida con il Toro l’alimento fondamentale per la sua sopravvivenza.
E’ poi ricomparso velatamente lo slogan “chi vuole può” già pronunciato in quel di Bari, fino a giungere al noto “ Se vogliamo possiamo” rivolto prima alla società e quindi a tutto l’ambiente.
Quale migliore assist per i tifosi del Toro che hanno da quasi due anni abbracciato la filosofia della partecipazione attiva  con il movimento “ToroMio”?.
Carta canta e le date non mentono.
ToroMio è nato dal libro di Luciano Cavagnero, oggi presidente dell’associazione, scritto nel 2006 e che per l’appunto, vedi il caso, s’intitola “ Se vogliamo possiamo”, scaricabile gratuitamente dal sito e che a breve vedrà una ovvia e naturale riedizione, sulla base dell’esperienza maturata.
Sarà un segno del destino o una banale coincidenza ?
Certo il fatto che il nuovo ma espertissimo e granatissimo responsabile del settore medico del Toro sia uno dei membri di questo movimento, credo ad insaputa persino di Cairo, può rappresentare un altro segnale, corroborato inoltre da un bel feeling insorto per l’appunto con il nuovo mister.
Antonio Comi inoltre ha partecipato quasi di sua sponte alla festa granata ad Alassio, anch’essa organizzata principalmente da ToroMio, e qualche giorno dopo è stato nominato D.G.
Ci ha telefonato più di una volta raggiante, ravvedendo in quella partecipazione un porta fortuna.
Altri segni o sempre banali coincidenze? Faccio finta di non credere troppo alla prima ipotesi.
Ciò che conta e che piccoli pezzi di un puzzle ancora disordinato paiano ricomporsi. Il senso indiscutibile delle frasi e degli slogan deve trovare realizzazione nei fatti.
Ventura crede veramente in questo slogan, i tifosi aderenti al movimento ToroMio anche.
Da una parte i risultati calcistici, dall’altra la perseveranza e costanza nel perseguire l’obbiettivo, tra incredibili ed ingiustificate difficoltà, attestano la realizzazione di quanto si proclama. Ora c’è solo da sperare che il sacro santo significato di “ volere è potere ” sia inteso da tutti, e sfoci finalmente in un flusso delle tante energie positive di questo meraviglioso e disordinato ambiente granata, verso una serie di obbiettivi primari ed importanti per il futuro del nostro Toro. Dobbiamo comprendere tutti che di questi obbiettivi la serie A è solo una componente, forse nemmeno la più importante. Tutti devono fare la loro parte senza pensare solo all’orticello che coltivano da tempo, finendola di ignorare o peggio boicottare i progetti granata che non ci vedono impegnati in prima persona, ma soprattutto smettendola di pensare che chi non segue il tuo percorso alla lettera sia contro di te.
Non mi stancherò mai di ripeterlo, i nemici del Toro sono fuori dall’ambiente granata e dobbiamo tenerli a bada, difenderci insieme e non permettere che continuino a boicottarci, sfruttando soprattutto alcune divisioni interne. Di strada da fare c’è n’è tantissima, comunque e sempre in salita. Solo tutti insieme uniti ce la potremo fare.
“SE VOGLIAMO POSSIAMO”
 
Guido Regis
Presidente Torino Club C.T.O. Claudio Sala
 
www.toromio.net

15 agosto 2011

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