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                                                                                                                                        Gallipoli, 17 ottobre 2011
                                                         COMUNICATO STAMPA
 
……e se la partita Gallipoli – Galatina l’avessimo giocata a Gallipoli con il 12° in campo?……..
L’Associazione Il Mio Gallipoli manifesta tutto lo sdegno degli Associati per il vile gesto compiuto in occasione della gara disputatasi il 9 ottobre scorso in quel di Fragagnano che ha determinato l’applicazione della sanzione della disputa in campo neutro e a porte chiuse dello partita Gallipoli -Galatina. 

Tale sanzione, la cui comminazione ha come causa l’atto di uno sconsiderato, determina un gravissimo danno all’immagine della Città Bella, nonchè un non trascurabile danno economico sia alla società di calcio rappresentata dal sig. Marcello Barone , sia a tutti i tifosi abbonati ai quali non è stato consentito di poter assistere alla partita Gallipoli – Galatina pur avendone diritto. Occorre una seria riflessione che porti i tifosi tutti e gli appassionati del Gallipoli Football 1909 ad isolare i responsabili di atti inqualificabili come quelli posti in essere in occasione della gara Fragagnano – Gallipoli. L’associazione Il Mio Gallipoli, per quanto di sua competenza, continuerà a sostenere il Progetto "UNO STADIO SENZA BARRIERE" , pur consapevole che questo episodio potrebbe creare qualche problema nell’iter burocratico già ampiamente avviato e in via di conclusione. Di fronte ad eventuali dfficoltà derivanti da condotte di soggetti che nulla hanno a che fare con il mondo del calcio Il Mio Gallipoli ANDRA’ AVANTI nel sostegno incondizionato al progetto. L’Associazione ritiene, infatti, che I’evoluzione culturale dello spettatore deve necessariamente passare attraverso nuovi positivi modelli applicati al calcio dilettantistico che annovera migliaia di tesserati, soprattutto nelle fasce giovanili, considerando che uno stadio senza barriere è a misura non solo degli sportivi, ma anche di famiglie e bambini che devono utilizzare lo stadio come luogo di aggregazione e di svago.
 
 
 
                                                                                    
                                                                                    

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