Mascherati, smascherati e veri innamorati del Toro.

 
di Guido Regis*
 
Nota autore: Questo pezzo viene scritto la sera del 25 Ottobre 2010 ed è assolutamente lungo: regolatevi.
 
Nota redazione: revisione ex articolo Red Bull-Etihad: capitolo chiuso? 
 
Sono stato citato senza un motivo comprensibile in un articolo di Però Torino del 25.10.2010 per cui mi sento in diritto/dovere di scrivere, non “dire” per poi vedere “relata refero”, alcune cose al proposito.

Invito chiunque vorrà fare riferimento a questa mia lettera/articolo di riportarla per intero, evitando di utilizzare stralci che troppo spesso vengono inseriti ad hoc con il fine di mettere in bocca o in penna concetti ben diversi da quelli espressi.
Intanto la citazione del sottoscritto da parte di Però Torino è l’ennesimo esempio di come funziona il sistema informativo moderno che predilige portare alla ribalta, per quanto effimera nel mio caso, un personaggio se si occupa di amenità o peggio fa il giullare in televisione, non per meriti professionali di altra natura ben più importanti ma evidentemente meno interessanti.
Non ne faccio alcuna colpa al simpatico e per certi versi anche ammirevole direttore della testata, semplicemente annoto un costume mediatico assolutamente comune, come farò anche più avanti.
Ciò detto rivesto i panni del disperato ma combattivo tifoso del Torino FC nonché Presidente di un Toro Club ad esso legato.
Gli stralci menzionati sono presi da un articolo comparso su Toro News postumo ai fatti del 19 Ottobre e nel quale io mi limito ad un commento critico, non a diffondere notizie che non so sull’ipotetica trattativa con un ipotetico mediatore della Etihad Airways.
L’articolo è leggibile e non meriterebbe chiarimenti ma evidentemente così non è.
Il ruolo del commentatore è quello che ho assunto da tempo su questa testata e sovente alterno pezzi da tifoso incallito che di argomenti da tifoso si occupa andando forse ed in parte volutamente sopra le righe, a pezzi su argomenti più spinosi e seri, per quanto sempre inerenti o collegati al Torino FC.
Ho la presunzione di considerarmi una persona seria: passionale, irascibile, umana, a volte burlone, fallace per carità, ma seria.
Nella questione “ipotetici acquirenti del Toro FC” ci sono finito non solo come commentatore esterno ma anche in piccola parte come conoscitore di alcuni, per ora insignificanti ma veri, fatti.
Dal momento che in questo caso ci si avventura in un campo non più limitato alla sfera passionale del tifoso, ma a quella di interessi “sociali ed economici” di portata ben più importante ed insidiosa, benché il Toro FC oggi navighi nei bassifondi della serie B, non ammetto negli altri come in me stesso che si scherzi, ne che ci si faccia prendere da bulimici tentativi di falsi scoop, tantomeno da psicopatiche spesso anonime interpretazioni di quanto viene insindacabilmente espresso con estrema chiarezza.
Ciò detto ripercorro una serie di concetti e fatti noti.
Il disperato, confuso ma eroico universo granata annovera una quantità di associazioni, cooperative, fondazioni, network e Club che in vario modo, purtroppo slegato e disordinato, cerca di dare un contributo gratuito quanto dispendioso alla causa.
Faccio alcuni esempi legati al Filadelfia domandando fin d’ora perdono a quelli che non vengono citati: ci sono gli Angeli Pulitori, volontari e volenterosi tifosi che cercano di mantenere in uno stato dignitoso quanto indegnamente abbandonato e distrutto di questo monumento storico del calcio italiano, ci sono associazioni come la Memoria Storica o il CCTC che hanno abbozzato un tavolo di confronto e cooperazione con il Comune sfociando in un intesa di Fondazione per il Fila, ci sono piccoli imprenditori che lavorano per raccogliere denaro per la ricostruzione (mi pare si chiamino “RiFila”). Tutte realtà diverse tra loro che a volte s’incontrano altre volte meno, ma che hanno un obbiettivo comune e nobile: la ricostruzione del Filadelfia. Se ci fosse cooperazione, organizzazione, se volete cultura ed un minimo di apertura verso idee diverse, ma soprattutto denaro, tutto sarebbe fino ad ora “filato” molto più liscio, ma non c’è dubbio che senza queste realtà oggi del “Monumento e Tempio Granata” non esisterebbe nemmeno il più piccolo ricordo.
In tale variegato panorama è comparso da un anno a questa parte un movimento nuovo ma costituito da tante vecchie ed in alcuni casi anche famose realtà della tifoseria granata, sparse per l’Italia intera.
Si chiama ToroMio e basta andare sul sito per capire cos’è e cosa vuole fare nel dettaglio.
In sintesi è un movimento che cerca di aggregare tifosi normali e facoltosi in una sorta di Azionariato Reale che decida in modo assembleare, una volta assunta una sostanziosa corposità, di investire risorse economiche con o senza il consenso del presidente di turno in uno o più progetti strutturali legati al Toro.
Una sorta di “società di mutuo soccorso per il Torino FC” (e vorrei che questa mia definizione non venisse strumentalizzata ma aiutasse semplicemente a comprendere) slegata dal principio della donazione ma indirizzata più verso il discorso dell’investimento, senza per questo avere come fine principale l’utile per se stessi, anzi, ma certamente un utile da reinvestire sulla società stessa.
Si media e sviluppa un modello semplice e banale esistente e funzionante in altre note società calcistiche Europee, purtroppo ben più avanti e forti del Toro: questo fa si che nel nostro caso purtroppo tutto si trasformi in qualcosa di assolutamente più complesso e soprattutto in evoluzione, in base agli spunti ed idee che man mano nel tempo vengono proposte dai membri in lenta ma progressiva crescita.
Per ora questo movimento sta cercando di “contare” gli ipotetici investitori invitandoli ad una promessa di pagamento da effettuare sul sito www.toromio.net, e di fatto da qualche settimana si è costituito in una Associazione con la finalità di occuparsi di solidarietà, valori, sport giovanile, e quant’altro legato al Toro ma anche e soprattutto di diffondere il progetto Azionariato.
Cosa c’entra tutto ciò con gli Arabi? Nulla se non per i motivi che ora rispiegherò.
I membri di ToroMio stanno disordinatamente, disperatamente, meticolosamente, tenacemente, eroicamente (qualsiasi altro termine positivo ed in “assonanza” con quelli teste utilizzati è indicato) cercando di coinvolgere tifosi granata ed imprenditori “possibilmente” ma non necessariamente granata.
Ho definito questa ricerca anche disordinata e disperata, esclusivamente perché siamo tutte persone con inevitabili impegni di lavoro e doveri verso la propria famiglia, i propri colleghi, i propri clienti, pazienti e quant’altro, quindi non possiamo che dedicare momenti della nostra vita rubati essenzialmente al sonno o al poco tempo libero.
Ebbene durante questo percorso abbiamo riscontrato vari comportamenti.
Imprenditori che ci hanno chiuso senza replica la porta in faccia, anche tra quelli indicati da tutti come possibili salvatori del Toro.
Imprenditori che hanno sorriso, annusato, annuito e poi si sono defilati.
Imprenditori che si sono detti “interessati” ma preferiscono “vedere come evolverà il progetto” (bella frase ).
Imprenditori che sono anonimamente o meno entrati in ToroMio con piccole quote promesse e che partecipano saltuariamente agli incontri per comprendere e vivere direttamente l’evoluzione del progetto (comportamento direi più coerente), nell’attesa di esporsi anche economicamente con maggior peso.
Alcuni membri di ToroMio hanno ovviamente preso contatti, quando si è presentata l’occasione, anche con importanti gruppi finanziari o imprenditori non necessariamente legati al mondo Toro.
Qui sta il punto.
Tra questi contatti, spesso fortuiti ed occasionali, nel mese di Maggio è comparso Pedro Nunes, responsabile Red Bull Italia, oggi rimosso e destinato al mercato Francese, il quale interrogato su un possibile utilizzo del Toro come vettore di pubblicità in Italia, al pari di altre società sportive già rilevate da quell’azienda, non ci ha mandati a quel paese, come i più, ma si è detto interessato.
Ha chiarito che non avrebbe mai preso in considerazione un discorso di partecipazione con ToroMio e che il suo interessamento avrebbe condotto eventualmente e semplicemente ad una presentazione di un proposta di acquisizione del Toro al vertice della società Red Bull.
Sia chi di ToroMio aveva ed ha ancora questo contatto, sia il sottoscritto che ne era stato informato, non abbiamo mai fornito comunicazioni verbali o scritte ufficiali dell’accaduto.
Il sottoscritto si è espresso su un articolo leggibile su Toro News solo nel mese di Luglio in seguito all’incontro di persona con Nunes ed esclusivamente per chiarire in modo assolutamente dettagliato e veritiero alcuni concetti, qui riassunti, che erano già stati diffusi dai media principali in modo non del tutto consono. E’ sufficiente andarselo a leggere.
La stessa cosa ho fatto a seguito di quanto avvenuto il 19 di questo mese in un articolo, ripeto postumo ai fatti, ed anche lì non c’è nulla da interpretare, semmai c’è molto da imparare su cosa significa fare serio giornalismo ed attivismo pro Toro, benché non sia io un giornalista e tantomeno un mediatore commerciale.
Per quanto riguarda il discorso Etihad Airways io non ho mai scritto e parlato nemmeno con i ragazzi del mio Club, di questa ipotesi, per quanto già da metà settembre avessimo sentito girare la voce. Dirò di più, ho invitato caldamente tutti quanti mi interpellavano al proposito a non alimentare false speranze: pronto a portare testimoni.
Per cui non mi si può tirare in ballo in alcun modo quale possibile informatore perche non c’è traccia alcuna di qualche mia dichiarazione, mentre è ben chiara la mia opinione al riguardo anche sull’ultimo articolo comparso su Toro News.
Se per caso qualche membro di ToroMio ha contribuito a diffondere questa notizia, che già altri avevano confezionato per bene in queste settimane, non lo si può imputare assolutamente al movimento ToroMio, primo perché ognuno è libero di comportarsi come crede, secondo perché non può essere negato il fatto che nessuno ha fornito dichiarazioni ufficiali, a differenza del sottoscritto per quanto riguarda Red Bull.
Non voglio fare assolutamente dietrologia e lo sottolineo perché sia ben chiaro.
Annoto, come già fatto, che la “bombetta carta” è esplosa proprio il giorno 19, data in cui si è verificata la sudatissima quanto difficilissima presentazione del discorso Toro a Matesichtz da parte di Nunes, durata oltre il pensabile (10 minuti) su un ora d’incontro, per stessa dichiarazione ufficiale del Portoghese.
Annoto che nessuna testata web o giornalistica importante, ad esclusione di Però Torino, ha mai citato come fonte ToroMio, bensì altri fantomatici personaggi inglesi, o della finanza milanese o vattelappesca di dove.
Annoto, in attesa di essere smentito, che anche la testata web che mi concede uno spazio in una sua rubrica, per quanto benevolmente e a mio parere intelligentemente faccia apparire sistematicamente un banner di ToroMio nelle sue pagine, abbia al suo massimo vertice nella redazione una persona che non appartiene a questo movimento, non crede assolutamente alla fattibilità del progetto che sta portando avanti, non da assolutamente credito al suo lavoro e pertanto non si sogna parimenti nemmeno lontanamente di dare credito ad eventuali ipotetiche informazioni da esso provenienti.
Per cui anche per questa testata web le “informazioni sicure” sono giunte indiscutibilmente da altre fonti, che io non conosco e che nulla hanno a che vedere con ToroMio.
Concludo che per quanto mi riguarda ritengo la questione Etihad Airways chiusa e rimanderò a questo ed altri articoli da me scritti in proposito chiunque mi tiri in ballo.
Se l’acquisto dovesse verificarsi, questo non screditerà assolutamente il sottoscritto se non per qualche solito pretestuoso e falso delatore.
Diverso il discorso Red Bull per il quale non c’è alcun dubbio che il Sig. Mateschitz, sempre più irritato per le centinaia di telefonate (io ed altri amici abbiamo letto un e.mail di Nunes che spiegava esaurientemente la cosa), si sia trovato costretto a smentire categoricamente quanto non aveva bisogno di essere smentito. Non ha mai avuto intenzione e non ha intenzione ne oggi ne fino a tutto il 2011 di attivare il benché minimo contatto con Cairo per l’acquisizione del Toro.
Questo non vuol dire ne che dopo quella data sarà possibile ne il contrario.
Ma se, come lo stesso Nunes ci ha nemmeno troppo velatamente prospettato, dopo tutto sto rumore eccessivo che certamente non ha fatto bene al nostro ardito tentativo, ci sarà consentita ancora l’opportunità di discutere in tempi lontani della cosa anche con il nuovo responsabile Red Bull italiano (grazie a Dio pare non sia gobbo), non ci tireremo in dietro, esattamente come abbiamo fatto e faremo con altri imprenditori disponibili a discutere.
Noi se non altro, per quanto ancora organizzati come un armata Brancaleone, certo non per nostra volontà, siamo riusciti a portare una documentazione relativa al Toro sul tavolo del vertice di una solida e ricca compagnia ad espansione mondiale, e non di un Ciuccariello.
Vorrei avere informazioni su chi altri sia riuscito in impresa anche solo analoga, se mi è sfuggito? Questo significa provare, in qualche modo, con scarsi mezzi, per di più denigrati da molti, a fare veramente del bene alla propria squadra del cuore.
E se per Etihad fosse paradossalmente accaduta la stessa cosa? Il problema, come sempre, sta nell’interpretazione e strumentalizzazione dei fatti, anche quelli più insignificanti.
Ci fosse maggiore unità, onestà, collaborazione….
Da me tuttavia non uscirà più una parola nemmeno “postuma” su questo e su eventuali altri disperati tentativi di “piazzare” il meraviglioso ma super boicottato Toro.
Ora i veri smascherati la piantino, per favore.
Il detto “il silenzio è d’oro” mai fu più azzeccato.
Tanto è dovuto e so bene che non verrà assolutamente recepito, perché l’orgoglio e la presunzione sono ahinoi più forti della ragione.
  
Guido Regis
Presidente del Toro Club C.T.O. Claudio Sala
 
http://www.torinoclubcto.com
http://www.toromio.net
                                                                  

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